Con la sentenza n. 185 del 5 ottobre 2023, la Corte costituzionale torna a pronunciarsi in merito all’imposizione dell’obbligo vaccinale anti-Covid a carico degli esercenti le professioni sanitarie e, in particolare, sulla legittimità costituzionale dell’art. 4 del d.l. n. 44/2021, come convertito e sostituito, nella parte in cui impone la vaccinazione a tutti coloro che rientrano nominalmente nel novero delle “professioni sanitarie” (anche agli iscritti all’albo dei chimici e dei fisici), senza alcuna distinzione basata sul tipo di attività in concreto esercitata e a prescindere dall’effettivo svolgimento di una relazione di cura con i pazienti.
Riprendendo alcuni principi già espressi nelle precedenti sentenze n. 14 e 15 del 2023, la Corte dichiara non fondato il sospetto contrasto con gli artt. 3 e 32 Cost., ritenendo che la scelta di imporre simile obbligo a categorie di soggetti predeterminate per legge risponda ragionevolmente all’esigenza - particolarmente avvertita nel momento della sua introduzione, data la gravità dell’emergenza pandemica - di individuarne con semplicità e immediatezza i destinatari.
Tale misura risulta inoltre proporzionata, tenuto conto sia dell’assenza di conseguenze disciplinari in caso di mancato adempimento e del suo carattere meramente transitorio.