3 gennaio 2024

Spesa digitale della Sanità pubblica italiana

Studi e statistiche

La spesa digitale della sanità pubblica raggiungerà 1,7 miliardi di euro a fine 2023 (+8,3%), che rappresentano l’1,3% della spesa complessiva del settore.

La componente pubblica del Servizio Sanitario Nazionale prevede tre tipologie di attori: le Regioni, che hanno un ruolo di governance, le Aziende sanitarie locali e le Aziende ospedaliere.

La Sanità pubblica territoriale è costituita da 206 Aziende ospedaliere e sanitarie, con la presenza di 75 Aziende nell’area Sud e Isole, 66 nel Nord Ovest, 33 nel Nord Est e 32 nel Centro.

L’Italia è tra i Paesi europei con il più basso rapporto tra spesa sanitaria pubblica e Prodotto Interno Lordo. L’incidenza è destinata a calare nei prossimi anni, attestandosi sul 6,2%, un valore al di sotto della media dei Paesi OCSE (8,8%), e ancor più modesto se paragonato a quello di Francia e Germania (10%).

Persiste inoltre un’elevata criticità legata alla carenza di personale sanitario (medico e ospedaliero), con conseguenti difficoltà operative nella realizzazione di molti dei progetti del PNRR: a fronte di un fabbisogno di 15.000 nuove assunzioni, ne sono state realizzate appena 2.500.

Spesa digitale della sanità pubblica

Malgrado uno scenario di diminuzione costante sia del rapporto spesa sanitaria/PIL sia del personale sanitario, la spesa digitale della sanità pubblica raggiungerà 1,7 miliardi di euro a fine 2023 (+8,3%), che rappresentano l’1,3% della spesa complessiva del settore.

La spesa destinata all’innovazione nella Sanità pubblica territoriale passerà dal 15% del 2021 al 23% del 2023. Per progetti innovativi si intendono:

  • progetti di sviluppo e manutenzione per adeguarsi alle nuove piattaforme abilitanti previste dal Piano Triennale
  • modernizzazione e reingegnerizzazione di processi e relative applicazioni
  • adozione di infrastrutture virtualizzate, secondo il principio cloud first
  • rinnovo di siti e portali, secondo le nuove linee guida di accessibilità e usabilità
  • evoluzione di piattaforme di data management, advanced analytics e data warehouse
  • sviluppo di dataset e metadati
  • piani di adeguamento in termini di sicurezza
  • servizi di dematerializzazione e smart working.

Principali progetti del settore

  • Fascicolo Sanitario Elettronico (le strutture sono tecnologicamente pronte per far confluire i dati, al netto di eventuali nuove linee guida da parte del Garante)
  • lTelemedicina, cui saranno destinati parte degli investimenti del PNRR (Lombardia e Puglia sono le Regioni capofila rispettivamente per la parte software e infrastrutturale)
  • Cybersecurity, su cui le aziende sanitarie sono in forte ritardo e che vedrà gli investimenti concentrarsi sull’adozione di servizi SOC (Security Operations Center).

Negli anni a venire, i progetti si orienteranno maggiormente sul data strategy per alimentare il fascicolo e la Cartella Clinica Elettronica.

Il patrimonio di dati rappresenta lo strumento capace di analizzare lo stato di salute della popolazione e di supportare il processo di diagnosi e cura.

L’interoperabilità tra sistemi ospedalieri e sanitari è necessaria per una corretta gestione del dato. L’Intelligenza Artificiale sarà il driver capace di ridisegnare i modelli sanitari.

Fonte: Anitec - Assinform (Il digitale in Italia 2023)

 

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