15 marzo 2024

Interruzione volontaria della gravidanza nella Costituzione francese

Normativa

Il 4 marzo 2024, il Parlamento francese ha approvato, con 780 voti favorevoli e 72 voti contrari, il progetto di legge costituzionale n. 1983, volto a introdurre nella Costituzione l’interruzione volontaria della gravidanza.

Tale consacrazione rende la libertà di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza parametro di legittimità costituzionale delle leggi, impedendo così al legislatore di vietarla attraverso l’adozione di una legge ordinaria.

L’iter parlamentare che ha portato alla riforma costituzionale trae origine dalla proposta di legge costituzionale elaborata da alcuni deputati dell’Assemblea Nazionale (proposition de loi constitutionnelle n. 15 del 6 luglio 2022, volta a introdurre nella Costituzione una nuova disposizione (l’art. 66-2) che sancisca l’impegno dello Stato di garantire a tutte le persone l’accesso al diritto di interruzione volontaria della gravidanza e vieti qualsiasi ostacolo a tale diritto fondamentale (il testo proposto recitava così: “Nul ne peut entraver le droit fondamental à l’interruption volontaire de grossesse. La Nation garantit à toute personne l’accès effectif à ce droit”).

Il progetto di legge costituzionale è stato approvato dall’Assemblea Nazionale il 24 novembre 2022 ed è poi giunto all’esame del Senato che, il 1º febbraio 2023, lo ha approvato con emendamenti. In particolare il progetto votato dal Senato prevedeva l’inserimento all’art. 34 della Costituzione della disposizione secondo cui “la loi détermine les conditions dans lesquelles s’exerce la liberté de la femme de mettre fin à sa grossesse”. Nella versione emendata, il Senato ha dunque sostituito la parola “diritto” con la parola “libertà” (ritenuta meno incisiva), ha evidenziato il ruolo della legge nel fissare le condizioni e i limiti per l’interruzione volontaria della gravidanza, e ha preferito inserire la nuova previsione nell’art. 34 Costituzionale anziché introdurre una nuova disposizione costituzionale.

Constatata la volontà di entrambe le Camere di introdurre nella Costituzione l’interruzione volontaria della gravidanza e la loro divergenza sul testo da adottare, il 12 dicembre 2023, il ministro della giustizia Éric Dupon Moretti (in nome del Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, e del Primo ministro, Élisabeth Borne) ha presentato un nuovo progetto di legge costituzionale (projet de loi constitutionnelle n. 1983), che rappresenta, secondo il guardasigilli, un “giusto equilibrio” tra le posizioni del Senato e dell’Assemblea Nazionale e tiene conto dei suggerimenti del Consiglio di Stato.

Il projet de loi constitutionnelle n. 1983 si compone di un articolo unico che prevede l’inserimento all’art. 34 della Costituzione, dopo il diciassettesimo comma, della seguente previsione: “La loi détermine les conditions dans lesquelles s’exerce la liberté garantie à la femme d’avoir recours à une interruption volontaire de grossesse”.

Il compromesso tra le posizioni espresse dall’Assemblea Nazionale e il Senato si evince dalla scelta di introdurre la modifica nell’art. 34 della Costituzione anziché prevedere un articolo ad hoc, dall’utilizzo dell’espressione “libertà garantita” anziché “diritto” o “libertà”, dal mantenimento delle parole “interruzione volontaria della gravidanza” pur evocando il ruolo della legge nella definizione delle condizioni per l’esercizio di tale libertà.

Come emerge dal preambolo del provvedimento legislativo, l’introduzione di tale libertà nella Costituzione ha una valenza principalmente simbolica, poiché il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza è già garantito da una legge ordinaria (Loi n° 75-17 du 17 janvier 1975, la cui disciplina è poi confluita nel Code de la santé publique) e la sua applicazione non è concretamente minacciata in Francia.

L’iniziativa nasce infatti dalla constatazione che, in alcuni Paesi del mondo, la libertà di interruzione volontaria della gravidanza è ancora minacciata, come dimostra la decisione della Corte suprema degli Stati Uniti del 24 giugno 2022 (caso Dobbs , et al. v. Jackson Women’s Health Organization, et al.) che ha superato la celebre giurisprudenza riconducibile alla sentenza Roe v. Wade del 1973 e ha escluso che l’interruzione volontaria della gravidanza rappresentasse un diritto federale, consentendo così alle legislazioni dei singoli Stati di limitarla e financo vietarla.

Alla luce di ciò, l’introduzione dell’interruzione volontaria della gravidanza nella Costituzione francese si inserisce nella vocazione della Francia di sostenere la battaglia universale affinché siano garantite in tutto il mondo le libertà fondamentali. Sulla scia di tale vocazione, la Francia diviene il primo Paese al mondo ad attribuire protezione costituzionale all’aborto.

Il nuovo art. 34, diciottesimo comma, della Costituzione garantirà dunque la libertà delle donne di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza, subordinandone l’esercizio alle condizioni stabilite dalla legge, oggi contenute negli artt. L. 2212-1 ss. del Code de la santé publique. In particolare, l’art. L. 2212-1 consente alla gestante che non vuole proseguire una gravidanza di domandare a un medico o a un’ostetrica, entro le prime quattordici settimane di gravidanza, l’interruzione della gravidanza. L’art. L. 2213-1, primo comma, consente poi l’interruzione volontaria della gravidanza, senza limiti di tempo, se due medici membri di un team multidisciplinare attestano che la continuazione della gravidanza mette in grave pericolo la salute della donna, o che esiste un'alta probabilità che il nascituro sia affetto da una condizione di particolare gravità riconosciuta come incurabile al momento della diagnosi.