Ipsos ha intervistato 1.000 cittadini in tutta Italia (51% donne, 49% uomini, età media 47 anni). Il 55% ha indicato salute e sanità come le aree su cui investire più urgentemente, prima di lavoro ed energia.
Secondo il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli, che ha presentato i risultati del sondaggio in occasione dell’Inventing for Life Health Summit, “superata l’emergenza pandemica, si consolida il tema sanitario come prioritario nelle azioni di Governo, il rinforzo dell’offerta di sanità pubblica a sostegno dei cittadini in un momento di difficoltà economica per le famiglie. Prevenzione, centralità del paziente e trasformazione digitale continuano ad essere tematiche di rilievo. Cruciale il ruolo della medicina territoriale, con il medico di medicina generale e la farmacia al centro”.
Secondo Ugo Cappellacci, Presidente XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati “Le priorità sono il reclutamento del personale sanitario e il miglioramento del trattamento professionale e delle condizioni di lavoro dello stesso. Bisogna superare il numero chiuso nella facoltà di Medicina e rilanciare le Scuole di specializzazione e definire una sanità che veda una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, con un incremento delle prestazioni domiciliari. Occorre affrontare la questione delle liste d’attesa e la situazione dei Pronto Soccorso”.
Criticità
Tra le principali criticità del sistema sanitario nazionale, segnalate dai cittadini, emergono nell’ordine:
- tempi lunghi di attesa per fare gli esami diagnostici necessari
- tempi lunghi di attesa per avere una prima visita
- carenza di personale medico e sanitario.
Priorità
Le priorità su cui puntare nel prossimo futuro sono. nell’ordine:
- pronto soccorso e servizi di emergenza
- assistenza ospedaliera
- prevenzione
- medicina generale.
Aumenta la quota di italiani (dal 33% al 38%) consapevoli che la spesa italiana in sanità pubblica è inferiore alla media europea. Il 70% degli intervistati ritiene che lo Stato dovrebbe spendere di più per l’assistenza sanitaria pubblica che viene considerata una priorità strategica. Il finanziamento pubblico è adeguato solo per l’8%, per il 4% dovrebbe invece diminuire.
Articolo 32 Costituzione
Solo il 15% ritiene che l’articolo 32 della Costituzione venga pienamente rispettato. Il 32% pensa che non venga rispettato.
Il 41% ritiene che venga rispettato solo in alcune regioni (Lombardia 45, Veneto 28, Emilia Romagna 26, Piemonte 19, Toscana 12, Lazio 12).
Circa metà della popolazione è convinta che i pazienti debbano essere attivamente coinvolti nei processi decisionali di cura, ma solo il 17% sostiene fermamente che venga data la giusta attenzione ai bisogni specifici del paziente nel percorso diagnostico-assistenziale.
Valutazione SSN e digitalizzazione
Sempre positiva, ma in calo, la valutazione del Sistema Sanitario italiano nel complesso (da 65% a 58%), sia del Sistema Sanitario per regione (62% a 58%). La maggioranza degli italiani è tendenzialmente soddisfatta dell’offerta sanitaria garantita nel nostro Paese nell’integrazione tra pubblico e privato, ma metà ritiene che sia il pubblico a meritare un potenziamento.
La trasformazione digitale è ritenuta utile per l’automatizzazione dei compiti, per diagnosi più accurate grazie agli algoritmi e nella prevenzione delle malattie attraverso un’analisi dei dati che permette di identificare i fattori di rischio per la salute. Chi ritiene invece inutile la trasformazione digitale è preoccupato soprattutto dell’assenza di contatto umano.
Il medico di famiglia è la fonte ritenuta più attendibile (50%). Seguono le associazioni di pazienti (28%) e internet (20% vs 28% del 2021).
Fonte: Indagine Ipsos Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo SSN