Dipartimento di Giurisprudenza | Dipartimento di Eccellenza MUR 2023 - 2027

27 gennaio 2025

L’analisi del rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale: finanziamento pubblico e spesa sanitaria tra sprechi e inefficienze

Studi e statistiche

Il report dell’Osservatorio GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale

A partire dal 2016, con cadenza annuale (salvo gli anni del Covid), la fondazione Gimbe, tramite il suo Osservatorio, pubblica un corposo Rapporto sullo stato di salute della sanità italiana, evidenziando “dati alla mano” i profili di criticità che caratterizzano la vita del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Obiettivo permanente dell’Osservatorio è di vigilare sulle dinamiche e l’entità del finanziamento per la sanità pubblica e di valutare parallelamente l’azione legislativa:

  • identificando carenze normative (priorità assoluta il riordino della sanità integrativa);
  • individuando nei disegni di legge in corso di discussione criticità e possibili contraddizioni con altre normative;
  • monitorando lo status di applicazione di quelle vigenti.

L’ultimo report pubblicato nell’ottobre 2024 si concentra su tre principali ambiti di criticità che mettono a rischio la sostenibilità e l’efficacia del SSN [ref]7° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale. Fondazione GIMBE: Bologna, 8 ottobre 2024. Disponibile a: www.salviamo-ssn.it[/ref]:

  1. finanziamento pubblico e spesa sanitaria (cap. 2, 3 e 4)
  2. Livelli Essenziali di Assistenza - LEA (cap. 5)
  3. autonomia differenziata (cap. 6)

In questo breve contributo verranno richiamati i profili attinenti alle difficoltà del SSN legate alla sua dimensione economica, tanto sotto il profilo delle risorse pubbliche messe a disposizione delle strutture sanitarie, tanto sotto il profilo dei costi sostenuti con riferimento all’erogazione delle prestazioni assistenziali sanitarie.

Il fabbisogno sanitario nazionale: un'analisi quantitativa e qualitativa

L'analisi del fabbisogno sanitario nazionale (FSN) evidenzia come esso sia aumentato negli anni dal 2010 al 2024 di circa € 28,4 miliardi rivelando tuttavia un trend “altalenante” negli ultimi anni. Tra il 2010 e il 2019, il sistema ha infatti subito tagli significativi, con una crescita media annua del FSN inferiore all'inflazione. La pandemia ha invertito temporaneamente la tendenza, con un aumento sostanziale dei finanziamenti destinati all'emergenza sanitaria. Tale incremento non è però stato sufficiente a garantire la sostenibilità del sistema a lungo termine, né a colmare le carenze strutturali. I dati più recenti indicano una ripresa della crescita del FSN, ma a un ritmo inferiore all'inflazione, suggerendo che il sistema sanitario continua a far fronte a sfide finanziarie significative.

Il grafico è tratto direttamente dal Rapporto GIMBE. Figura 2.1. Fabbisogno Sanitario Nazionale: trend 2010-2024.

L’apparente rilancio del finanziamento al SSN

La Legge di Bilancio 2024 ha stanziato risorse aggiuntive per il Fondo Sanitario Nazionale pari a 3 miliardi di € per il 2024, a 4 miliardi per il 2025 e a 4,2 miliardi per il 2026, ma una quota significativa di tali fondi sarà destinata al rinnovo contrattuale del personale sanitario. Nonostante questo incremento, l'analisi del Documento di Economia e Finanza rivela una tendenza alla riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL nei prossimi anni. Tale dato, unitamente alla modesta crescita prevista del FSN per il 2025 e il 2026, suggerisce che il sostegno finanziario al sistema sanitario non sia sufficiente a garantire la sostenibilità e lo sviluppo del sistema nel lungo periodo.

Gli sprechi come ulteriore causa del dissesto del SSN

Il Rapporto individua ben sei categorie di sprechi (classificati secondo la tassonomia elaborata da GIMBE), di cui ciascuna presenta variabili interazioni con le altre e/o gradi di sovrapposizione dai contorni sfumati. Non vengono tuttavia fornite stime economiche sull’entità di sprechi e inefficienze (come avvenuto in passato), ma se ne conferma l’esistenza in misura variabile nei diversi contesti di assistenza sanitaria. Nessuna Regione o Azienda sanitaria può ritenersi immune dalle 6 categorie di sprechi e inefficienze e dovrebbe implementare strumenti e strategie per il loro contenimento.

Il sovrautilizzo delle prestazioni sanitarie

L'analisi dei dati mostra un preoccupante fenomeno di overuse, ovvero un eccessivo ricorso a prestazioni sanitarie non sempre appropriate o necessarie. Tale fenomeno è determinato da una combinazione di fattori, tra cui:

  • la medicalizzazione della società: la tendenza a medicalizzare condizioni che potrebbero essere gestite con altri mezzi;
  • le aspettative dei pazienti: la crescente domanda di prestazioni sanitarie, anche quando non strettamente necessarie;
  • il modello di remunerazione: sistemi di pagamento che incentivano la quantità piuttosto che la qualità delle prestazioni;
  • il contesto legale: un clima di crescente medicalizzazione legale che spinge i professionisti a prescrivere esami e trattamenti difensivi;
  • il marketing farmaceutico: l'influenza dell'industria farmaceutica sulle prescrizioni mediche.

È fondamentale affrontare queste questioni per garantire una maggiore appropriatezza e sostenibilità del sistema sanitario.

Il sotto-utilizzo delle tecnologie sanitarie nel Servizio Sanitario Nazionale

L'inadeguato trasferimento tecnologico in ambito sanitario comporta un sottoutilizzo di interventi preventivi e terapeutici che potrebbero migliorare significativamente la salute dei pazienti. Tale fenomeno ha un impatto negativo non solo sulla salute individuale, ma anche sui costi sanitari, in quanto determina un aumento dei ricoveri ospedalieri, delle complicanze e della durata delle malattie. Inoltre, compromette l'efficacia delle strategie di prevenzione primaria, con conseguenti ripercussioni sulla salute pubblica. Lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie atte a favorire l'erogazione di prestazioni di telemedicina devono allora essere rafforzati in quanto possono rappresentare uno strumento importante per soddisfare l'esigenza di riduzione dei costi del SSN.

L'inadeguato coordinamento dell’assistenza sanitaria

La frammentazione dell'assistenza sanitaria, sia all'interno delle singole strutture che tra le diverse strutture coinvolte nel percorso assistenziale, rappresenta una delle principali cause di inefficienza e spreco di risorse. La mancanza di una visione d'insieme e di una pianificazione condivisa dei percorsi assistenziali può determinare:

  • duplicazione di esami e trattamenti: il paziente è sottoposto a ripetuti esami e visite specialistiche;
  • ritardi nelle cure: la mancanza di comunicazione tra i professionisti sanitari può comportare ritardi nell'erogazione delle cure necessarie;
  • diminuzione della qualità percepita: il paziente può sentirsi disorientato e insoddisfatto di un percorso assistenziale frammentato e poco coordinato;
  • aumento dei costi: la duplicazione di esami e trattamenti, i ricoveri ospedalieri prolungati e le complicanze evitabili comportano un aumento dei costi per il sistema sanitario.

Per superare queste criticità è necessario allora promuovere una maggiore integrazione tra i diversi livelli assistenziali e una standardizzazione dei percorsi assistenziali, consentendo in questo modo anche di ridurre alla radice il fenomeno delle lunghe liste di attesa in sanità.

Le inefficienze degli acquisti nel settore sanitario italiano

L'assenza di un sistema nazionale di riferimento per i prezzi dei beni e dei servizi sanitari, unita a una frammentazione delle procedure di acquisto, ha favorito l'insorgere di una serie di inefficienze. In particolare:

  • aumento dei costi: la mancanza di concorrenza e la negoziazione individuale dei contratti hanno determinato un aumento dei prezzi;
  • differenze regionali e aziendali: i costi degli stessi beni e servizi variano significativamente da una regione all'altra e da un'azienda all'altra, senza una giustificazione oggettiva;
  • difficoltà nel controllo della spesa: la frammentazione degli acquisti rende difficile monitorare e contenere la spesa sanitaria.

Nonostante gli sforzi compiuti per promuovere la centralizzazione degli acquisti attraverso le centrali di acquisto, persistono ancora notevoli margini di miglioramento.

Le inefficienze della gestione amministrativa

L'eccessiva burocratizzazione rappresenta una delle principali cause di inefficienza nel sistema sanitario. La complessità dei processi amministrativi, la mancanza di standardizzazione e l'utilizzo limitato delle tecnologie informatiche comportano un aumento dei costi, ritardi nell'erogazione dei servizi e una riduzione della qualità percepita dagli utenti. Per superare queste criticità è necessario:

  • semplificare le procedure amministrative: ridurre il numero di documenti e di autorizzazioni necessarie per l'erogazione dei servizi;
  • standardizzare i processi: definire procedure operative standard per tutte le attività amministrative;
  • digitalizzare i processi: utilizzare strumenti informatici per automatizzare le attività ripetitive e semplificare lo scambio di informazioni;
  • formare il personale: investire nella formazione del personale amministrativo per migliorare le competenze digitali e la capacità di utilizzare gli strumenti informatici;
  • ottimizzare l'organizzazione del lavoro: riorganizzare il lavoro del personale amministrativo per ridurre i tempi di attesa e migliorare l'efficienza.

Attraverso queste azioni è possibile ridurre significativamente i costi amministrativi e migliorare la qualità dei servizi erogati. 

La corruzione nel settore sanitario: un ostacolo alla qualità e all'efficienza

L'Italia occupa una posizione poco invidiabile nei ranking internazionali sulla corruzione, un fenomeno che incide profondamente anche sul settore sanitario. La complessità del sistema sanitario, caratterizzata da una pluralità di attori, interessi e decisioni, lo rende particolarmente vulnerabile a fenomeni corruttivi. La presenza di conflitti di interesse, la difficoltà nel misurare la qualità delle prestazioni e l'opacità di alcuni processi decisionali favoriscono la proliferazione di comportamenti illeciti, come ad esempio:

  • appalti truccati: l'affidamento di contratti a imprese non competitive;
  • tangenti: il pagamento di somme di denaro in cambio di favori;
  • concussione: l'abuso della propria posizione per ottenere vantaggi indebiti;
  • fattispecie colpose: errori commessi in buona fede ma che causano danni al sistema sanitario.

In definitiva, questi comportamenti erodono le risorse pubbliche destinate alla sanità, compromettono la qualità delle cure e minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.