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10 ott 2025 07:00 10 ottobre 2025

Il semestre filtro a medicina alla luce delle novità del D.M. n. 418/2025

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Le novità introdotte dal D.M. n. 418/2025: il semestre filtro

Dal primo settembre 2025 è iniziato il semestre filtro per l’accesso a medicina a seguito della riforma promossa in questi ultimi mesi dal Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Il decreto ministeriale n. 418 del 30 maggio 2025 ha specificato le modalità di accesso, già parzialmente emerse dal D.lgs. 71/2025 e dalla legge delega 26/2025, ai corsi di laurea in medicina e veterinaria introducendo un modello misto tra accesso libero e selezione meritocratica. Gli aspiranti medici si sono iscritti al semestre filtro nei mesi di giugno e luglio 2025, indicando una sede per la frequenza dello stesso. Inoltre, gli studenti hanno individuato altre nove alternative, oltre alla sede prioritaria, e ulteriori dieci sedi in caso di prosecuzione nel corso affine al secondo semestre (art. 2 D.M n. 418/2025).

Le attività formative del semestre filtro e i corsi affini

Le attività formative del corso di laurea in medicina e chirurgia, così come delineate dalla riforma, sono iniziate il primo settembre e termineranno entro novembre. Le università, nel rispetto della propria autonomia e adeguatamente alle esigenze organizzative e logistiche, hanno stabilito la metodologia didattica più adatta ai fini dell'erogazione delle attività. A tal proposito, diversi atenei hanno optato per la modalità mista per l’erogazione delle lezioni del semestre filtro anche a causa del numero elevato di iscrizioni e dei limitati spazi destinati alla fruizione della didattica. Peraltro, il ministero ha richiesto, ai fini di una corretta attuazione della riforma, che dal 2026-2027 gli atenei procedano all'adeguamento dei piani di studio dei corsi affini. Gli insegnamenti previsti nel corso del semestre aperto, per un totale di 18 crediti, che avranno il pieno riconoscimento in caso di immatricolazione al corso affine, sono:

-chimica e propedeutica biochimica;

-fisica;

-biologia.

Al termine del semestre filtro, sono previsti gli appelli di esame sulle materie oggetto di lezione. Al fine di assicurare le stesse condizioni di valutazioni, ai sensi dell’art. 5 e 6 del DM n. 418 del 2025, le prove si svolgeranno negli stessi giorni e saranno uguali a livello nazionale. In particolare, vi saranno due appelli per ciascuna materia e ogni esame sarà articolato in 31 domande da completare in 45 minuti.

Al termine delle prove, verrà redatta una graduatoria nazionale sulla base delle votazioni riportate nei singoli esami. Il decreto specifica, inoltre, che ciascuno studente dovrà ottenere, per poter essere inserito nella graduatoria nazionale, un punteggio non inferiore a 18/30 in ciascuno degli esami previsti (art. 7). Le graduatorie saranno pubblicate il 12 gennaio 2026 e l’immatricolazione dovrà essere effettuata, a pena di decadenza, entro il 16 gennaio 2026. Tuttavia, gli studenti che non saranno ammessi al secondo semestre, potranno proseguire gli studi nel corso affine scelto in fase di iscrizione.

Il decreto ha, altresì, individuato i corsi di laurea affini:

  • laurea in biotecnologie (L-2);
  • scienze biologiche (L-13);
  • laurea magistrale in farmacia (LM-13);
  • scienze zootecniche (L-38);
  • alcuni corsi delle professioni sanitarie individuati dal Ministero.

L’art. 8 del DM ha precisato che gli studenti non selezionati in posizione utile potranno essere ammessi anche in sovrannumero, fino al 20% dei posti stabiliti. Infine, l’art. 9 del DM ha previsto la possibilità di iscriversi fino a tre volte al semestre filtro.

Le motivazioni della riforma e i punti critici

La riforma, fortemente voluta dal Ministro Bernini, è stata a più riprese definita necessaria al fine di garantire l’inclusività e la democrazia nelle modalità di ingresso. Di certo, quello che emerge è un mero spostamento del momento di selezione degli studenti e non l’eliminazione del numero chiuso, come sostenuto dal Ministero. Le opinioni degli studenti evidenziano un sentimento di delusione rispetto alle aspettative generate, nonché di ansia e stress per una selezione solo posticipata. In tal senso, anche il sindacato dei medici e dei dirigenti sanitari (Anaao-Assomed) ha ribadito la propria contrarietà alla riforma: infatti, essa incentiva la precarietà e non fornisce una risposta ai reali problemi del Servizio Sanitario Nazionale in merito alla carenza strutturale di medici in determinate aree specialistiche. Il sindacato, inoltre, ha evidenziato che l’aumento dei posti a medicina porterà a migliaia di nuovi medici, senza però fornire soluzioni sulla loro collocazione. Tale critica è stata evidenziata anche dal sindacato degli infermieri (Nursing UP), che ha prospettato un sovrannumero di medici a fronte della drastica diminuzione del numero di infermieri, come è possibile evincere chiaramente dal calo, di circa il 50%, degli iscritti a infermieristica a causa delle scarse retribuzioni e delle sfavorevoli condizioni di lavoro.